Esiste solo un'occasione per quelli come noi: tu sei più forte, ti sei difesa meglio, non credendoci più la vita si è disinteressata di te, sei cristallizzata in una dimensione adeguata al nulla che ci circonda, vivi segreta e irraggiungibile. Io non esisto quasi più, chiunque oggi se mi avvicina lo fa solo per farsi quattro risate e convincersi di aver fatto bene a lasciarmi solo a cuocere nel mio brodo. Nessuno parla con me, ho una lingua diversa, nessuno discute con me, delle mie opinioni non frega niente a nessuno così anche la scrittura è giunta a una solitudine profonda...omnia mecum porto, quasi niente quindi, una particella libera nel vento che prima o poi si poserà stancamente da qualche parte per diventare terra. Non sarà una scelta nemmeno quella!
L'autocommiserazione a volte funziona, quando non vi si scorga però un senso di schifiltosità verso chi abbia la ventura di leggerti e tentare comunque approcci. Lingua diversa dici, perché non vuoi sia compresa? Non è cattiva scrittura la tua, certo a volte non adatta a navigare rispettando altrui traiettorie e manovre; cuocersi nel proprio brodo - come suggerito spesse volte - riguarda un personalissimo Word. Fuori da qualsiasi piattaforma.
RispondiEliminaTutto il resto é inganno.
Franco capisco che a volte frammentare i testi porti a equivoci : la colpa è solo mia. Questo testo è stato estrapolato da una vera lettera spedita un secolo fa a una donna reale. Non vi era in essa una sola goccia di auto commiserazione ma la constatazione di una realtà che mi aveva condannato. A ben vedere adesso, dopo molto tempo, la parte finale del testo ben si adatta alla mia attuale situazione...del resto le radici di un difetto spesso affondano in un passato remoto.
EliminaMi spieghi perchè desideri così tanto che io partecipi alla vita di blog in modo più consono? Ciao
Provo empatia e vicinanza, ti leggo comunque, anche se rimanessi sulle tue, mi piace leggerti e le rare volte dove ti leggo altrove, percepisco solo puntuale sensibilità.
EliminaFranco ti ringrazio.
EliminaIo ci leggo molta sofferenza e rassegnazione. Mi ci identifico, forse con meno dolore del tuo, scaturito da una perdita importante, immagino. Non afferrò il motivo dell'accanimento del mio predecessore. Non tutto deve per forza avere un senso per chi legge. Sicuramente ce l'ha per chi scrive
RispondiEliminaPer me sicuramente è una cicatrice profonda. E tanto mi basta.
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