domenica 5 maggio 2024

carta e penna

Ho sempre scritto, fin da bambino ai tempi delle elementari, quelle del grembiule nero e il fiocco azzurro; scrivevo per istinto naturale non per un vezzo costruito o amplificato, scrivere era il mio mondo e anche la mia oasi, la scrittura mi veniva così, fluiva sotto lo sguardo attento di mia madre. La professoressa del Liceo osservava con un misto di piacere e apprensione tutto questo, non influiva per nulla ma leggeva poi tutto scuotendo di tanto in tanto la testa. Mia madre insegnava lettere e filosofia, mio padre matematica e materie commerciali, io avevo la casa piena di libri e probabilmente è stata la lettura a portarmi precocemente alla scrittura; credo che alcuni libri siano giunti troppo presto, ai 13 14 anni avrei dovuto dedicarmi di più ai fumetti e al pallone come i miei coetanei che dell'Italia conoscevano solo la pianura e al massimo il Ticino. Io comunque scrivevo, carta e penna, taccuini e agende, cose così perchè i tempi erano quelli e mi stava benissimo.

sabato 4 maggio 2024

sciupare

Il fatto che io senta con chiarezza che ciò che scrivo si perda per strada appena lo batto sulla tastiera non è un vezzo da piacione del cavolo: io sento che è così. Arriva poco dell'universo che mi gira dentro e, in genere, solo la parte più scomoda e conflittuale. Per dirla in altro modo, arriva solo la mia componente snob, critica, quella che mi fa apparire un arrogante ante litteram arrivato non si sa come in un ambiente di gente tranquilla e "normale". Se fosse diversamente la blogosfera, me compreso, sarebbe un eden salvifico in cui ognuno potrebbe liberarsi e migliorare.

venerdì 3 maggio 2024

ipocrisie

Rimescolare le carte in ossequio a tendenze e ideologie imposte da una pseudo cultura da web pilotate da un europeismo a senso unico non fa per me. Non mi piacciono coloro che dopo decenni di lotta per la laicità dello Stato e dei cittadini, dopo prese di posizione durissime nei confronti del Vaticano e della idea cristiana di società, dopo anni di scrittura sulla liberazione femminile, non alzano un dito, non scrivono un rigo non cantano una canzone contro il mondo islamico ma invece scrivono in rete felici e beati del suicidio intellettuale verso cui stanno precipitando. O sono pazzi o sono ipocriti: li disprezzo in entrambi i casi. Guardate per un attimo le coste dell'Africa settentrionale e della Turchia, osservate la posizione geografica di Grecia, Italia, Sicilia, Spagna, analizzate gli itinerari e i confini nazionali e pensate a chi vive dentro di essi. Questa è l'unica e seria cosa da fare prima di sparare giudizi etici e affrettati sui fatti degli ultimi dieci anni nel Mediterraneo; l'islam e non solo la sua povertà endemica si sta diffondendo a macchia d'olio sul vecchio continente. A chi giova? Al mondo femminile senz'altro no: qualcuno mi spieghi allora come mai è soprattutto il mondo femminile a appoggiare una simile causa. Le donne di cultura, con buone letture alle spalle, con una vita di sacrifici spesso misconosciuti, con un'idea chiara e forte della propria identità sociale e culturale NON PRONUNCIANO UNA SILLABA CHE SIA UNA contro lo scempio legalizzato che l'islam pratica sul mondo femminile!

giovedì 2 maggio 2024

CIO' CHE RESTA

 Fa bene talvolta  

Tornare a crederci:

quasi per celia o per felice

incomprensione.

Non contiamo le distanze

non misuriamoci

resterebbe troppo di noi a soffocare

la linea pulita

di quel che fummo.

Una mano, presa

e stretta…

obbligo a partire

o assoluta percezione di

fede.

Non è poco ciò che resta di uno

Sguardo.

mercoledì 1 maggio 2024

1860

Per risolvere e gestire problematiche sociali ed economiche nuove bisogna conoscere bene i luoghi, le tradizioni e l’ambiente in cui agisci. Il sud era un mondo a parte nel 1860, ne migliore ne peggiore, diverso. Un regno con la sua economia e la sua gente. I Savoia non fecero altro che sovrapporre il loro mondo, le loro leggi e i loro interessi a qualcosa che somigliava tanto ad una colonia di sfruttamento. In quest’ottica superficiale affidare il controllo del territorio campano alla camorra del tempo che già lo controllava parve ai piemontesi il sistema più comodo e sbrigativo, semmai da modificare in seguito! Il messaggio che arrivò alla popolazione fu immediato: niente è cambiato in meglio. Se Crispi ne fosse o meno al corrente non so dire ma certo è difficile pensare che le menti che pensarono e vollero l’unità di Italia, che ne idealizzarono la storia e il divenire, fossero così ingenui da non capire che l’abito unitario doveva essere cucito con altri tessuti e altri sarti. Vittorio Emanuele non cambiò nemmeno il numerale dinastico del suo nome alla proclamazione del regno d’Italia unito.

martedì 30 aprile 2024

LA TUA STELLA

È ricomparsa la tua

 stella

Dopo un'attesa di nuvole

nel cielo di dicembre

Come antica consuetudine

ammonizione e ricordo

Di una strategia contro

La guerra che ci

attende ai confini

lunedì 29 aprile 2024

condizione dell'animo

Il Sud è una condizione dell'animo in toto per me, non più bella ne più brutta di altre se viene letta e analizzata con la giusta misura, se così non è allora diventa un plusvalore da difendere a viso aperto. Un tempo ero unico, scrivendo visitavo il mio palazzo e le sue stanze e non mi disperdevo: non mi chiedevo cosa fossi...mi piaceva trovarmi vivo e curioso d'esistere e tanto bastava. Quella stagione è finita per dare spazio a questa molto più seria e sofferta: ciò che non sono, che mai sono stato, quello che non sono riuscito a scrivere o comunicare, l'uomo segreto senza interlocutori per un preciso deficit suo. L'uomo che non basta e non si basta. La scrittura è solo uno spiraglio ma non riesco ad aprirlo di più.

domenica 28 aprile 2024

territori

Mi è sempre piaciuto attraversare i miei territori, osservarne i movimenti e controllarne gli attori. Con un certo distacco però, senza influenzarne troppo le dinamiche naturali. Là dietro c’è la mia infanzia protetta e felice, immemore dei casini futuri, e appresso l’adolescenza più inquieta che mai in un mondo che cambiava cento volte al giorno. Ora nessuna di queste due cose mi fa male, ora stanno lì, allegre o furibonde, belle a vedersi ma concluse in se stesse… molti altri frammenti di vita hanno avuto lo stesso destino, dopo la nascita e lo sviluppo non sono morti ma girano su se stessi cristallizzati.

sabato 27 aprile 2024

resistenza dieci anni fa

Nessuno esce vincitore da una guerra civile e nessun bene può venire dal sangue versato in ossequio a teorie politiche barbare e ben conosciute. Ma sento di dover dire che è incredibile come i nostri cosiddetti governanti (in questo caso nemmeno regolarmente eletti - ma è solo un dettaglio) non si rendano conto della situazione esplosiva su cui sono beatamente seduti. E' solo in un contesto devastato e senza speranza come quello odierno che l'idea rivoluzionaria prende peso e quindi forma. Monti e quelli che negli anni lo hanno preceduto e poi ancora i suoi sodali in Germania o in Francia, questi personaggi in doppiopetto grigio o in maglione falsamente scapigliato, gli adoratori dello Spread e dell'orgasmo finanziario stanno offrendo su un piatto d'argento agli eversivi di oggi quella occasione che essi non avrebbero mai costruito tanto bene.

venerdì 26 aprile 2024

bisogni, in fondo è anche una risposta

Il bisogno dell'anima, il desiderio e lo stimolo fisiologico a mettere nero su bianco è insito in me da ragazzino, sono sempre stato cosi' ma se non fosse esistito il web con la sua esposizione pubblica così chiassosa io avrei scritto su carta per i fatti miei e tutto sarebbe stato portato su un altro piano. Qui non è possibile, non per me. Io credevo di aver trovato, sì lo credevo ma c'erano gli altri assetati di sangue, pronti a imporre la loro via, il loro senso, le loro dinamiche e a stravolgere la mia. Deluso? Delusissimo. Non cancellerò nessuno dei miei blog da essi per vie traverse si può arrivare ad altri blog, le mie pagine sono lì, saranno così fino a quando il potere elettronico lo permetterà. Non so chi le legga, non so più nulla, ho inserito la moderazione, ogni tanto costruisco una nuova colonna sonora (è il mio unico diletto), cerco immagini, vi leggo e scappo via lontanissimo a implorare il mio sogno di non abbandonarmi per sempre, gli giuro che scriverò ancora di lui, sciorino progetti e spargo in giro fogli appena accennati. Lui mi guarda silenzioso poi mi dice che è tutto pronto, che il mio testo l'ho scritto in un tempo lontanissimo e estraneo a questo e che c'è una donna che lo conserva. Appartiene a lei.

giovedì 25 aprile 2024

la gente qui

Qui tra le migliaia di persone incrociate in rete ho incontrato alcuni che informavano a senso unico, pochissimi che avevano una qualche idea della ricerca, moltissimi che condividevano solo a determinate condizioni (leggi carezzine dell'ego). Tutti tranne eccezioni rarissime convinti di essere il sale del mondo...ti confesso che anch'io fui colpito un tempo da questa sindrome. Nei blog la prosopopea si vende a prezzi di realizzo ed è fomentata da apprezzamenti continui sulla bellezza delle reciproche scritture, non credo che mi contesterai ciò. I grandissimi scrittori leggono il vocabolario solo per migliorare la terminologia qualora ne avessero bisogno, per il resto saper scrivere è fondamentalmente un dono, coltivabile però.

mercoledì 24 aprile 2024

in affitto

Scrivo post da molti anni, risiedo qui tra queste lettere ed ho un contratto d’affitto secolare, potrei sentirmi tranquillo, stabile e invece mi sento come se fossi già andato via. Nessuna donna può aiutarmi a rimanere, nessun corpo può risucchiarmi dentro di sè e riscaldarmi. Però non voglio andarmene così, senza prima aver detto che mi manco da morire. Sono un “tutto compreso” e sono anche in buona compagnia. Le verità carezzate alla fine escono fuori e cominciano a rotolare per l’etere: ne ho raccolte alcune morbidissime e profumate, scivolavano mescolate ad altre meno attraenti. Ho scelto di portarmi a casa queste ultime: sono amanti meravigliose.

martedì 23 aprile 2024

ricredersi

Ricredersi non è una cattiva cosa ma il quesito resta soprattutto in questo ambiente dove la relazione tra chi scrive e chi legge e commenta sembra sia fondamentale. Lo è, impossibile negarlo e così diventa scontata l'influenza che l'altro può esercitare su chi scrive ma io personalmente mi sono sempre comportato diversamente: l'ho ripetuto molte volte, scrivo per una forma di liberazione intima e personale, è sempre stato così, scrivo perchè l'espressione scritta riempie il mio immaginario mentale fin da ragazzino. Ovviamente entrato nel mondo dei social le cose sono rapidamente mutate: se scrivi sinceramente di te e del tuo mondo prima o poi arrivano le batoste, non le interlocuzioni, le batoste che lasciano basiti. Non credo esistano posizioni e ideologie sempre e comunque confrontabili, non è mai successo nella storia dell'umanità che questo accadesse, se sei convinto se hai analizzato, se hai cercato una misura fatalmente incontri qui qualcuno che agisce in modo diametralmente opposto. Non si tratta di scindere " le due facoltà" di castrarne una a favore dell'altra, di glissare su alcune posizioni e appoggiarne altre ( magari falsamente pur di non perdere alcuni contatti); si tratta di dover ammettere che l'uomo non è capace di leggere se non quello che vuole leggere, che non è capace di riflettere in silenzio su realtà lontane da sè e tutto ciò infine ti esaurisce. Se a tale condizione che direi fisiologica si aggiunge un'indole come la mia l'unica soluzione diventa tornare a scrivere come all'inizio, liberare il proprio mondo intellettuale, disinteressarsi dell'audience, dare un calcio al do ut des tipico del mondo dei blog e lasciare in rete questi articoli per il solo gusto di averli pensati e scritti. Io scrivo per me stesso se altri leggono non mi dispiace affatto ma gli interlocutori ormai li scelgo solo io.

lunedì 22 aprile 2024

due volte

Ho amato due volte in tutta la mia vita, la seconda volta è stata dura perchè la prima ferita era stata profondissima. Non ci sono tante chances per l’amore, una o due e poi stop, poi solo i ricordi su una pagina, un post sugli amori perduti che vagano là in alto come personaggi in cerca di autore e non ne avrebbero bisogno. Qua in basso restano solo le conseguenze della perdita: un vuoto secco di anima, un disperato tentativo di far finta di niente. E le mani vuote senza più magia in attesa che venga il tempo giusto per poterne parlare in modo appropriato perchè l’amore alla fine è un patrimonio stupendo che resta come resti tu. Bellissimo e innamoratissimo un attimo prima del crollo di un’epoca, ma se giri la moviola al contrario e spacchi un fusibile diventa tutto un lunghissimo rallenty e lì dentro le donne sono di uno splendore assoluto e tu perfetto con loro in quel trailer. Spero che voi siate innamorati. Io non più.

domenica 21 aprile 2024

elementari

Ho sempre scritto, fin da bambino ai tempi delle elementari, quelle del grembiule nero e il fiocco azzurro; scrivevo per istinto naturale non per un vezzo costruito o amplificato, scrivere era il mio mondo e anche la mia oasi, la scrittura mi veniva così, fluiva sotto lo sguardo attento di mia madre. La professoressa del Liceo osservava con un misto di piacere e apprensione tutto questo, non influiva per nulla ma leggeva poi tutto scuotendo di tanto in tanto la testa. Mia madre insegnava lettere e filosofia, mio padre matematica e materie commerciali, io avevo la casa piena di libri e probabilmente è stata la lettura a portarmi precocemente alla scrittura; credo che alcuni libri siano giunti troppo presto, ai 13 14 anni avrei dovuto dedicarmi di più ai fumetti e al pallone come i miei coetanei che dell'Italia conoscevano solo la pianura e al massimo il Ticino. Io comunque scrivevo, carta e penna, taccuini e agende, cose così perchè i tempi erano quelli e mi stava benissimo.

sabato 20 aprile 2024

mutamenti d'umore

Non ero partito così. Mi piaceva lo scambio, il mezzo, la gente, veder fluire le idee, conoscere anime. Mi piaceva ma non sono cieco o sordo e non ho mandato il cervello in ferie. Mi sono reso conto a poco a poco che questa dimensione virtuale era il succedaneo di quella reale, peggiorata da molti fattori. Ho cominciato a dirlo, a scriverlo…senza peli sulla lingua perchè non ne ho e molti in rete invece li hanno, e sono peli lunghi. Lo dico senza orgoglio ma con pacata rassegnazione, ho piena coscienza dei miei limiti. Resterebbero tali anche se venissi colonizzato da una febbre nuova e trascinante. Giungere alla conclusione che è impossibile salvarsi, ecco il concetto primordiale che si stampa alla fine della risma di fogli che la mia mente ha prodotto in questi anni.

venerdì 19 aprile 2024

il tempo obliquo

IL TEMPO OBLIQUO è il tempo con cui tutti giochiamo e che ci truffa ogni giorno che passa. Il tempo che in realtà non è mai stato nostro e che noi abitiamo credendo di essere altro che semplici comparse. Il mio tempo finito.