giovedì 29 agosto 2024

Cromia

Sono grigio, per tutti lo sono da tempo. 
Grigio in qualsiasi momento, solo per pochissimi istanti il colore vira a una tonalità più delicata.
Parlo da grigio, penso da grigio. Scrivo da grigio. Nessuno pensa da decenni a un colore diverso per me, perchè dovrebbe? 
Pensarmi in tonalità diversa è difficile, non ci sono appigli, è scomodo quando ti sei ormai adagiato in una considerazione stabile. I colorati sono altri, stanno altrove, scrivono con l'arcobaleno loro. Io sono la perfetta accidia del vivere: non si esce da questa gabbia e non c'è più neanche il tempo di farlo. 
Ero giallo. 
Un giallo smaltato e solare, luminoso. E lontanissimo. Scriverlo qui, dirlo adesso non serve a niente, non muterà la luce attorno. Molti penseranno a un imbroglio, a una bugia troppo grossa e quindi facilmente smerciabile. Ma io ero giallo: non mi sbaglio. 
So esattamente in quale stagione avevo quel colore, ho conservato un piccolo frammento luminoso di quell'uomo che hanno depredato fino all'esaurimento. Lo conservo e sta nascosto in un luogo invisibile a tutti. Mostrarlo significa annientarlo e finire prima, molto prima. 
Che in qualche briciola di scrittura affiori un guizzo di colore diverso non permetterà a nessuno di cambiare opinione, sono grigio e tale resto. Sognavo ad occhi aperti, volevo convincermi delle cose, ne aspettavo di nuove, attendevo lei, avevo un gran numero di cose da dirle, cose che non avrei mai potuto tenere tutte per me. Mi veniva facile scriverle, il giallo era il colore guida, non escludeva gli altri ma era dominante, aveva una forza oltre la sintassi e la grammatica, era la mia anima e avrebbe voluto essere la mia vita per intero. 
Mi arresto così sull'orlo di questo condizionale: ha un colore grigio sfumato,. Non deluderà gli altri.

martedì 27 agosto 2024

vecchio e confuso

Con grande inspiegabile malinconia, nessuno mi ha indotto a scrivere, non c’è alcuna costrizione e nessun secondo fine…pare un fatto fisiologico per me. Il desiderio o il sogno di rivelazione e scambio, liberazione e confronto, analisi e gioco, riflessione e comprensione, se un blog è questo io evidentemente posso seguire solo questa corrente. Il fatto che sia una persona esigente può essere un problema ma ho pensato spesso che se questo spazio non riesce più a correlarsi col mondo nella maniera da me voluta, è meglio che resti in una sospensione infinita in attesa di una vita che verrà. Quando le parole sono troppe bisogna riempirle di silenzio. E’ l’unica cosa che serve per capire o per provarci almeno: io mi trovo spesso “confuso” in rete, quasi smarrito davanti alla pletora di suoni e di voci. Invecchio.

domenica 25 agosto 2024

emigrante al contrario

A meno di 10 anni d’età, molte cose sono solo un gioco o una scoperta. Di fatto a scuola io ero “un emigrante al contrario” e il mio rendimento elevato serviva soltanto ad evidenziare i nervi scoperti di un razzismo latente, di una mancanza di conoscenza di cui io mi dovetti far carico interamente. Ma avevo un alleato prezioso, il signor Oldrini, il mio maestro. L’uomo che mi insegnò, facilmente, il gusto della scoperta e del sapere e la tenerezza del dare. Non c’è più il signor Oldrini, ormai è solo un nome nascosto dentro di me; ricordarlo adesso è veramente un gesto d’amore perché lui non può ascoltarmi, non può sapere che quel ragazzino dai capelli rossi e dagli occhi chiari, quel siciliano dalla fisionomia inconsueta, chiude gli occhi e lo vede, lo sente parlare e gli sorride ancora.

mercoledì 21 agosto 2024

dentro un'illusione

Ridiscendere la penisola con un obiettivo diverso da quello del turista di lungo corso fu la nuova affascinante avventura che mi si parava davanti: un nuovo mondo e altre possibilità esistenziali, soprattutto l’occasione di non ripetere gli errori già fatti e non ripercorrere sentieri senza sbocco. Un’altra grande illusione con cui nutrire la mente: vi sono dentro tuttora.

martedì 20 agosto 2024

ll sale della terra

Il testo non è affatto minimo e quindi non dovrebbe trovarsi qui, ma è anche il primo scritto composto dopo lunghissimi mesi di silenzio. Non è neanche un omaggio a Tancredi ( Alain Delon) e a Angelica ( Claudia Cardinale): semmai dovrebbe esserlo a Burt Lancaster, il più incredibile perfetto vecchio siciliano mai interpretato da un non siciliano. Il testo è solo uno sfizio - omaggio a me stesso scrivente dopo un periodo di lungo e enorme tedio in condizioni obiettivamente scomode. Quando, stasera, mi toglieranno l'ago della flebo attaccato alla vena radiale sinistra, se ne avrò la forza trascriverò queste righe scritte con lo smartphone anche su altri blog. Adesso basta così. 

Non è solo una questione di sintassi (esemplare) e nemmeno di lingua intesa come armonia e scelta di termini adeguati. Esiste una sorta di DNA atavico, trasmesso forse di generazione in generazione, arricchito e educato da frequentazioni familiari di livello elevato a spingere verso una scrittura di qualità ma tutto questo non basta in letteratura. C'è una grande componente che riguarda la storia, i suoi interpreti, i luoghi, i momenti che coagulano in modo particolarissimo in una breve stagione ma nemmeno questo basta a creare un capolavoro. La sintassi, la storia e la lingua definiscono, esaltano in alcuni casi, la letteratura ma l'eccezionalità nasce da un parto imprevedibile; in Sicilia è necessario aggiungervi una buona dose di elitarieta'. 
Il Gattopardo è un monumento solitario, niente prima e assolutamente niente dopo, per un lungo tempo. Il romanzo ebbe una gestazione non troppo lunga, una composizione abbastanza breve vissuta tra i panorami urbani di una Palermo sfigurata dalla guerra e una villa parentale affacciata sul Tirreno in cerca di solitudine. Soltanto un genio del cinema poté pensare di affrontarne una versione cinematografica che non ne sfigurasse il senso profondo di cupio dissolvi che aleggia ovunque. Visconti chiude il sipario qualche anno prima della morte del principe Salina, alla fine del gran ballo a palazzo Ganci: una scelta intelligente e ineludibile. Il collasso di una generazione e di un'epoca non poteva essere meglio rappresentato: un vecchio aristocratico che attraversa un quartiere fatiscente, si inginocchia davanti al divino e chiede tra le lacrime un appuntamento con la vera e personale fine in una dimensione di "perenne certezza". 
Non è solo una prospettiva diversa dalla storiografia ufficiale delle vicende che portarono il sud a fondersi con i Savoia piemontesi, è un'analisi spietata della metafisica isolana. Ma l'alito esistenziale di un sud antico non è stato quello che ha impedito a un testo magnifico di diventare oggetto di studio e diffusione scolastica. Un paese che ancora stenta a definirsi " nazione" non avrebbe mai potuto portare agli altari un libro che è la negazione di fatto della retorica risorgimentale. A rileggere e rivedere oggi certe sequenze del film di Visconti la frattura tra le italie e gli italiani appaiono evidenti. Non è il Gattopardo un libro educativo nel senso comune della parola. Fra le pieghe di antiche stanze, di mai sopiti ardori erotici, di eterne mediocri scappatoie che conducono a democratiche scelte popolari, di lunghissimi silenzi bruciati dal sole dei latifondi resta infine la consapevolezza che tutto e tutti, leoni e iene, generali e colonnelli, principi e campieri, coloro che sempre si considerano " il sale del mondo" tutti infine trovano pace in un mucchietto di polvere livida sotto lo sguardo senza emozioni di Concetta Corbera. Sarà lei l'unica protagonista nascosta di una Sicilia troppo stratificata e complessa per essere definita?

lunedì 19 agosto 2024

indisponibile

Il vero dramma è che non sono disponibile a mentirmi e a mentire; devo convincermi per motivi di logica intellettuale non per comodità o per scrupolo o per altro, seduzione compresa.

sabato 17 agosto 2024

nessuno

Esiste solo un'occasione per quelli come noi: tu sei più forte, ti sei difesa meglio, non credendoci più la vita si è disinteressata di te, sei cristallizzata in una dimensione adeguata al nulla che ci circonda, vivi segreta e irraggiungibile. Io non esisto quasi più, chiunque oggi se mi avvicina lo fa solo per farsi quattro risate e convincersi di aver fatto bene a lasciarmi solo a cuocere nel mio brodo. Nessuno parla con me, ho una lingua diversa, nessuno discute con me, delle mie opinioni non frega niente a nessuno così anche la scrittura è giunta a una solitudine profonda...omnia mecum porto, quasi niente quindi, una particella libera nel vento che prima o poi si poserà stancamente da qualche parte per diventare terra. Non sarà una scelta nemmeno quella!

martedì 13 agosto 2024

prendere o lasciare

Ho compiuto alcune scelte, a parte quelle palesemente sciocche altre cominciano a delinearsi come corrette…come le UNICHE possibili, le uniche calate a conseguenza di un modo di essere. Resta quindi il giudizio finale: assolversi per stupida arroganza, per mediocre pietismo o riconoscersi per quello che si è sempre stati? Ammettere il proprio divenire, studiarne le discordanze che, un tempo furiose, oggi si incasellano nella loro esatta posizione: una presenza che non ha bisogno di alcuna specificazione…un dato di fatto senza nemmeno l’opzione del “prendere o lasciare”?

domenica 11 agosto 2024

delusioni da web

Se mi perdo, se muto la mia identità, se mi svendo per qualsiasi motivo lo faccio, a qualsiasi obiettivo io possa tendere, sono certo che non produrrò niente di buono, niente di MIO, niente che abbia senso per me. In verità devo arrendermi all’evidenza, il mio sogno di parlare con tutti, di comunicare con tutti, di interagire con quello che era lontano mille miglia dal mio mondo senza subirne colpi pesanti, quel sogno si è ridimensionato qui in rete, nel luogo che concettualmente sembra il più adatto invece a nutrirlo. Sta diventando sempre più difficile tutto: i commenti e le teorie interpretative da cui scaturiscono sono sempre più spesso “fantasiose”. Le relazioni virtuali che nascono dalle cose che scrivo arrivano a distanze stellari dalle loro premesse! O sono false quest’ultime o c’è qualcosa di intimamente errato nelle loro dinamiche.

venerdì 9 agosto 2024

S. LORENZO

Saranno più lente

o più veloci le mie stelle

stanotte

quando cadranno?

A quale divinità racconteranno

Il mio stupido enumerare

le date, i ricordi

i tramonti?

Immergerò l’indice nel velluto nero

senza sapere se sia acqua

o vento

senza conoscere nulla

senza chiedere sentieri più brevi.

Sto qui sull’uscio della notte

Per carpire la prima eco

della sua sottana di seta

strusciata sul mio viso.

Tremo di piacere al suo

passaggio ma è un piacere

solitario,

svanirà con me.

 

 

mercoledì 7 agosto 2024

non ho rimpianti

Potessi descrivere il silenzio pieno di queste ultime settimane, il suo spandersi quieto e imponente sulla mia vita…Non ho rimpianti, quello che ho fatto è la diretta conseguenza del mio modo di essere, non ci sono asimmetrie stavolta: è solo un cammino naturale. Chiedersi se e quando uscirò da questo silenzio è pleonastico oltre che improponibile: io non ho volontà decise in tal senso. Perchè dovrei averle?

lunedì 5 agosto 2024

atomiche

Siamo una specie vivente di bassa qualità. Non fatevi ingannare dai discorsi celebrativi che i vari tipi di scimmie pronunciano tra loro senza nessun contradditorio: siamo una specie vivente mal fatta. Però abbiamo un grosso cervello, le sue dimensioni non sono eguagliate da nessun’altra specie su questo pianeta: un grosso e stupido cervello, una macchina che funziona bene, crea e immagina con grande potenza e poi improvvisamente si blocca, decade a livelli infimi e autodistruttivi. Forse il Creatore, se esiste, era distratto oppure si è stancato e ha lasciato lì la su invenzione per dedicarsi ad altro ma l’invenzione purtroppo ha vita autonoma, il Creatore l’ha voluta così con il libero arbitrio. Errore tremendo! Solo le nostre rispettive ideologie, anche quelle religiose ci mancherebbe, ci permettono di dimenticare e trovare sempre giustificazioni alte e nobili per massacri orrendi. Solo le nostre ideologie ci permettono di guardare e non vedere, di applaudirci tra noi, di travisare l’intravisabile, di occludere le nostre coscienze e fare bellissimi e memorabili discorsi conditi da valutazioni profonde e analisi strategiche economiche sociali, di destra, di sinistra di centro moderato con la supervisione del potente di zona, dell’alto prelato di turno, del social di riferimento etc etc.
Non c’è nessun essere umano che possa sentirsi indenne dal pericolo di affermare e quindi intraprendere azioni orribili e senza altro senso che conquistare potere: non c’è ideologia che tenga ma le ideologie purtroppo hanno radici profonde, ancora profondissime e noi cerchiamo scuse, pulizia morale, estraniamento da genocidi di massa perché è colpa di altri e noi non centriamo, noi siamo liberali, democratici, puliti. Siamo la specie vivente più pericolosa e stronza del pianeta.

sabato 3 agosto 2024

Alagomordo

Le prime prove tecniche sul confetto atomico avvennero nel deserto di Alagomordo nel nuovo Messico il 16 luglio del 1945; fu un bel botto, molto istruttivo ma incompleto. Gli americani erano riusciti a costruirla la bomba ma c’era un altro aspetto molto più interessante e produttivo. Un’atomica era imbattibile su questo non c’era dubbio ma gli studi sugli effetti di una tale esplosione sugli esseri umani? Capite bene che non era cosa da poter studiare in laboratorio, troppo tempo e risultati poco attendibili. L’idea brillante arrivò quasi subito e credetemi non ci fu nessuna remora morale nei dotti scienziati-politici americani, essi fecero la medesima cosa che gli scienziati nazisti facevano nei campi di sterminio verso gli ebrei, lo stesso principio di “studio diretto sugli umani” del dottor Mengele: provare direttamente su un essere umano! Tanto ebrei o giapponesi che importanza poteva avere! Nessuno protestava o bloccava i tedeschi ad Auschwitz, nessuno disse no e bloccò il pilota che premette il pulsante di sgancio quella mattina nel cielo sopra Hiroshima e nessuno lo fece tre giorni dopo il 9 agosto nel cielo sopra Nagasaki. Due magnifici botti, due prototipi di ordigno diversi (uno all’uranio, l’altro al plutonio) circa 200 mila esseri inceneriti in pochi secondi più altre migliaia deceduti nei mesi dopo a causa delle radiazioni.

giovedì 1 agosto 2024

vecchie storie

Mi è rimasto questo spazio per raccontare a me stesso e a qualcuno di voi vecchie storie piene di incantesimi e magie, lontani profumi di stagioni irripetibili ma vere. Oltre un certo limite la vita acquista un sapore diverso e più ampio, si ridefiniscono i contorni del senso di vivere e della gioia che è insita in esso, anche le parole sono diverse e suonano un’armonia che è giusto incontrare lungo il proprio percorso. Adesso che l’estate pian piano fiorisce e la sua essenza permane sempre più forte come l’impressione di una parola inespressa, adesso che il tempo seguirà percorsi più lenti, adesso è l’ora di sedersi a guardare il nuovo giro del sole.