venerdì 3 maggio 2024

ipocrisie

Rimescolare le carte in ossequio a tendenze e ideologie imposte da una pseudo cultura da web pilotate da un europeismo a senso unico non fa per me. Non mi piacciono coloro che dopo decenni di lotta per la laicità dello Stato e dei cittadini, dopo prese di posizione durissime nei confronti del Vaticano e della idea cristiana di società, dopo anni di scrittura sulla liberazione femminile, non alzano un dito, non scrivono un rigo non cantano una canzone contro il mondo islamico ma invece scrivono in rete felici e beati del suicidio intellettuale verso cui stanno precipitando. O sono pazzi o sono ipocriti: li disprezzo in entrambi i casi. Guardate per un attimo le coste dell'Africa settentrionale e della Turchia, osservate la posizione geografica di Grecia, Italia, Sicilia, Spagna, analizzate gli itinerari e i confini nazionali e pensate a chi vive dentro di essi. Questa è l'unica e seria cosa da fare prima di sparare giudizi etici e affrettati sui fatti degli ultimi dieci anni nel Mediterraneo; l'islam e non solo la sua povertà endemica si sta diffondendo a macchia d'olio sul vecchio continente. A chi giova? Al mondo femminile senz'altro no: qualcuno mi spieghi allora come mai è soprattutto il mondo femminile a appoggiare una simile causa. Le donne di cultura, con buone letture alle spalle, con una vita di sacrifici spesso misconosciuti, con un'idea chiara e forte della propria identità sociale e culturale NON PRONUNCIANO UNA SILLABA CHE SIA UNA contro lo scempio legalizzato che l'islam pratica sul mondo femminile!

6 commenti:

  1. Be ma è tutto ovvio.
    Per la "sinistra" la immigrazione è solo un'arma "rivoluzionaria" da usare per smantellare tutto e ricrearlo secondo le proprie fantasie. Il proletario non capisce e lo intellettuale conta sul fatto che sarà sempre "classe dirigente".
    Per le "donne" esiste da sempre la tendenza masochistica a darsi al delinquente, al tipo pericoloso, alla carogna, accampando ragioni e scusanti le più assurde.

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    1. A me non sembra affatto ovvio per la verità. Trovo invece che sia il frutto di una tendenza grave e sempre più invasiva a massificare tutto, anche le valenze intellettuali. E' un discorso lungo e complesso che da solo occuperebbe un anno di blog.

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    2. Se non ti sembra ovvio si vede che non ci hai mai pensato abbastanza oppure non hai guardato abbastanza.

      Non c'entra niente la "massificazione" o meglio, certe cose sono legate a meccanismi di input-output che riguardano la maggior parte delle persone, sono nell'ambito della "sociologia", che è come la "psicologia" ma vista dall'estremo opposto.

      La faccenda della "sinistra" è relativamente semplice, si tratta di una religione, di metafisica. Quindi postula un "regno dei cieli" riservato a chi professi la "vera fede" e che si colloca in un futuro che si sposta sempre avanti perché nessuno ha abbastanza "fede" per realizzarlo. Mai sentita la frase "quello non era vero Comunismo?".

      Questa religione assume che per salvarti l'anima o meglio per salvare l'anima del "sociale", bisogni purificarti da tutti i vizi e limiti terreni. La purificazione passa dalla mortificazione della carne, quindi può essere la sferza, può essere un rogo, può essere un plotone di esecuzione o un gulag, può essere, nel nostro caso, l'immigrazione che scardini i meccanismi consolidati e che crei una crisi apocalittica che i sacerdoti della "sinistra" vogliono poi gestire con l'idea/pretesto del "regno dei cieli".

      Le persone che si definiscono "di sinistra" appartengono a tre Categorie, gli "idioti" che vivono di clientela, non sanno e non gli importa, cercano solo la tutela che si traduca nella scodella di pappone. I "mai cresciuti" che cercano occasioni per mettersi in mostra tra i propri pari nei modi più appariscenti e rumorosi possibili, quindi partono dalla "skuola okkupata" e arrivano al terrorismo o alle Guardie Rosse. Gli "intellettuali" o "Classe Dirigente", che usano le altre due categorie per costruire una posizione e quindi soldi, mignotte, case, ori, eccetera.

      Invece per le donne, basta vedere che all'università c'è sempre la tipa che ti piace e che ti chiede gli appunti, tu glieli passi perché sei "servo della gleba" nel senso eliano dell'espressione e quella invece di ringraziarti ti ignora e invece la smolla allo scemo tatuato col piercing che fa il buttafuori o il garzone dell'idraulico. Poi quando questo scemo esagera nel prenderla per i capelli e dargli delle sberle, ecco che scatta il vittimismo, come se frequentare scemi tatuati sia un destino infame o una costrizione. Le donne non diranno mai che quello che gli capita è conseguenza delle loro scelte e azioni, c'è sempre una ragione "altra", una costrizione, un inganno o una occasione sfortunata.

      Nel caso in oggetto arrivano milioni di giovinotti africani e asiatici che la fica l'hanno vista solo in fotografia, essendo tra l'altro i maggiori consumatori di porno dato che gli è stata data Internet di proposito per attivare, incoraggiare e pilotare le "migrazioni". Questi giovinotti sono prestanti, sono vogliosi e sono anche abituati a contesti dove sussiste una "morale" abbastanza differente. Tutto questo piace alle donne. Lo preferiscono alla noia dello studente italiano noioso coi suoi appunti e tutti i suoi complessi e freni inibitori.

      Poi ci sono le "donne di sinistra" che uniscono il peggio di entrambi i fenomeni.

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  2. È coraggiosa questa sua osservazione oltre che vera.

    Temo che il senso di libertà non abbia l'identico significato tra chi ne subisce la sua mancanza e chi la possiede da farne unicamente degli slogan.

    Non si ha idea di cosa sia la vera mancanza di libertà,non ci tange , perché magari non ci rappresenta e non la viviamo in prima persona?

    Potevo omettere l'interrogativo asserendo la validità di una frase terribilmente vera . Il senso di solidarietà avviene tra le donne dell'Islam che soffrendo la causa di tanto orrore per un secondo di libertà gridano il loro dolore ,un modo per riscattarsi da morte certa.

    Non mi assolvo nemmeno io a ben pensarci pur non rientrando in queste donne di cultura e con buon letture alle spalle.

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    1. Non assolversi è necessario quanto il riflettere sulle colpe che tutti noi abbiamo a qualsiasi sesso appartenenti. Crocifiggerci è altrettanto negativo. Io credo che la parte femminile del pianeta sia in grado infine di salvarlo. Le mie osservazioni sembrano coraggiose perchè il contesto mediatico in cui sono espresse è di una mediocrità e illogicità assolute; le mie osservazioni sono frutto di vita vissuta non all'ombra di ideologie comode e protettive, per questo assumono la valenza di cui parli.

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    2. La libertà consiste nella facoltà di decidere e nella responsabilità delle proprie azioni.

      Molta gente è diseducata apposta perché rifugga la responsabilità e quindi la facoltà di decidere. Delegano ad altri ed eseguono direttive, cosi ottengono di non dovere pensare, non dovere inventare niente, non doversi confrontare con se stessi e in cambio oltre la ricompensa materiale nella forma di scodella di pappone ottengono anche l'approvazione dei propri pari.

      Altro non è che il "sociale" che nella vulgata si attacca a qualsiasi parola per "nobilitarla", come, che ne so, "righello sociale" oppure "fontana sociale" o "gatto sociale". Sociale significa proprio questo, cioè che è conforme alle direttive e chi è conforme deve ricevere la scodella di pappone e pacche sulle spalle.

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