martedì 23 aprile 2024

ricredersi

Ricredersi non è una cattiva cosa ma il quesito resta soprattutto in questo ambiente dove la relazione tra chi scrive e chi legge e commenta sembra sia fondamentale. Lo è, impossibile negarlo e così diventa scontata l'influenza che l'altro può esercitare su chi scrive ma io personalmente mi sono sempre comportato diversamente: l'ho ripetuto molte volte, scrivo per una forma di liberazione intima e personale, è sempre stato così, scrivo perchè l'espressione scritta riempie il mio immaginario mentale fin da ragazzino. Ovviamente entrato nel mondo dei social le cose sono rapidamente mutate: se scrivi sinceramente di te e del tuo mondo prima o poi arrivano le batoste, non le interlocuzioni, le batoste che lasciano basiti. Non credo esistano posizioni e ideologie sempre e comunque confrontabili, non è mai successo nella storia dell'umanità che questo accadesse, se sei convinto se hai analizzato, se hai cercato una misura fatalmente incontri qui qualcuno che agisce in modo diametralmente opposto. Non si tratta di scindere " le due facoltà" di castrarne una a favore dell'altra, di glissare su alcune posizioni e appoggiarne altre ( magari falsamente pur di non perdere alcuni contatti); si tratta di dover ammettere che l'uomo non è capace di leggere se non quello che vuole leggere, che non è capace di riflettere in silenzio su realtà lontane da sè e tutto ciò infine ti esaurisce. Se a tale condizione che direi fisiologica si aggiunge un'indole come la mia l'unica soluzione diventa tornare a scrivere come all'inizio, liberare il proprio mondo intellettuale, disinteressarsi dell'audience, dare un calcio al do ut des tipico del mondo dei blog e lasciare in rete questi articoli per il solo gusto di averli pensati e scritti. Io scrivo per me stesso se altri leggono non mi dispiace affatto ma gli interlocutori ormai li scelgo solo io.

7 commenti:

  1. Mi pare che scegliersi gli interlocutori sia quello che fanno gli autocrati quando si circondano di leccaculo e adulatori.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me pare diversamente, non vedo adulatori e leccaculo qui. Qui leggono e commentano in pochi, talvolta arriva qualche cretino che profittando dell'anonimato cerca di sporcare e provocare l'ambiente, Del resto è un pratica molto diffusa in rete. Stammi bene.

      Elimina
  2. condivido pienamente il tuo pensiero!!!
    Buona serata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Luigi, come vedi purtroppo la moderazione è utile.

      Elimina
  3. "...si tratta di dover ammettere che l'uomo non è capace di leggere se non quello che vuole leggere, che non è capace di riflettere in silenzio su realtà lontane da sè e tutto ciò infine ti esaurisce"

    Certo tutto questo ti esaurisce ma ti dà anche delle risposte,siamo ancora molto lontani dal curarci del nostro spirito,forse è solo una scappatoia per fuggire da se stessi.In tutto ciò che siamo e facciamo esiste però il nostro riflesso ,e da questo non si può fuggire.


    I tuoi scritti sono sempre fonte di meditazione,spesso infatti non commento,mi basta leggere.

    L.

    RispondiElimina
  4. Ti leggiamo, a volte rispondiamo in base al nostro sentire, che magari dista anni luce da quello che tu avevi voluto intendere. Quante volte è capitato anche a me. E alla fine penso sia la norma. La comunicazione verbale o scritta o qualunque altra forma, non è una scienza esatta.

    RispondiElimina
  5. @ L e Katrina - Scrivo quasi sempre senza pensare a chi leggerà, il primo lettore, il più esigente sono io, mi sono preso a sberle centinaia di volte, ho fatto autocritica allo stesso modo. Il risultato è il mio nero su bianco e l'ostracismo cui mi condanno da solo. Essere letti è un grande regalo e come tale non deve assolutamente essere pilotato, è questa la mia regola ed era tale anche secoli fa quando scrivevo nel privato dei taccuini cartacei. Posso solo ringraziarvi per la misura e l'attenzione, è l'unica cosa che conta credetemi per me.

    RispondiElimina

I motivi della moderazione non sono quelli a cui molti di voi stanno pensando.