Ho sempre scritto, fin da bambino ai tempi delle elementari, quelle del grembiule nero e il fiocco azzurro; scrivevo per istinto naturale non per un vezzo costruito o amplificato, scrivere era il mio mondo e anche la mia oasi, la scrittura mi veniva così, fluiva sotto lo sguardo attento di mia madre. La professoressa del Liceo osservava con un misto di piacere e apprensione tutto questo, non influiva per nulla ma leggeva poi tutto scuotendo di tanto in tanto la testa. Mia madre insegnava lettere e filosofia, mio padre matematica e materie commerciali, io avevo la casa piena di libri e probabilmente è stata la lettura a portarmi precocemente alla scrittura; credo che alcuni libri siano giunti troppo presto, ai 13 14 anni avrei dovuto dedicarmi di più ai fumetti e al pallone come i miei coetanei che dell'Italia conoscevano solo la pianura e al massimo il Ticino. Io comunque scrivevo, carta e penna, taccuini e agende, cose così perchè i tempi erano quelli e mi stava benissimo.
Scrivere può essere una buona attività.
RispondiEliminaTuttavia rimane la buona pratica di esercitare anche il corpo, cosa che mi manca un po', ultimamente.
Penso a Rigoni Stern che a me_mi piace tanto :) , intellettuale e camminatori, scrittore e cacciatore, pensatore e apicoltore.
Insomma, corpo e mente sani!
:)
Però ho passato infanzia e giovinezza in bicicletta nelle strade della Bassa.
EliminaHo sempre scritto molto anche io.
RispondiEliminaNegli ultimi anni invece da questo punto di vista mi sono un po' inaridita.
Non dirlo a me, io mi sono prosciugato, quel che leggi è solo una riedizione di 20 anni di scrittura in rete. Ma da più di un anno sono praticamente fermo e vivo di rendita.
EliminaPer i fumetti non c'è età. A qualsiasi età sono fondamentali, se sono buoni fumetti, naturalmente
RispondiEliminaBenvenuto Alberto. I fumetti di cui parlo non erano tutti buoni, anche in quel caso certe scelte potevano escludermi dagli altri. Il massimo di quegli anni era il Tex willer di Bonelli e un po' dopo i disegni e le storie di Crepax per Corto Maltese o Valentina. Ogni cosa va contestualizzata nel tempo e nello spazio. Non potevo chiacchierare con i ragazzi di Svevo, Ungaretti o Calvino, mi avrebbero preso per pazzo o stronzo, comunque un terrun infrequentabile...nei 60 era cosi in Lombardia.
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