domenica 5 maggio 2024

carta e penna

Ho sempre scritto, fin da bambino ai tempi delle elementari, quelle del grembiule nero e il fiocco azzurro; scrivevo per istinto naturale non per un vezzo costruito o amplificato, scrivere era il mio mondo e anche la mia oasi, la scrittura mi veniva così, fluiva sotto lo sguardo attento di mia madre. La professoressa del Liceo osservava con un misto di piacere e apprensione tutto questo, non influiva per nulla ma leggeva poi tutto scuotendo di tanto in tanto la testa. Mia madre insegnava lettere e filosofia, mio padre matematica e materie commerciali, io avevo la casa piena di libri e probabilmente è stata la lettura a portarmi precocemente alla scrittura; credo che alcuni libri siano giunti troppo presto, ai 13 14 anni avrei dovuto dedicarmi di più ai fumetti e al pallone come i miei coetanei che dell'Italia conoscevano solo la pianura e al massimo il Ticino. Io comunque scrivevo, carta e penna, taccuini e agende, cose così perchè i tempi erano quelli e mi stava benissimo.

7 commenti:

  1. Quando si scriveva prettamente a mano la parola maturava con il suo tempo, come il grano pronto per la mietitura e per il raccolto quale frutto.

    In quest'era digitale spesso le parole spuntano prima del tempo necessario ,immature e prive di frutto.

    Riuscire a trovare il giusto equilibrio tra i due tempi
    è gran cosa:)

    L.

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    1. L. tu pensi che io l'abbia trovato questo equilibrio?

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    2. Pensa che possa rispondere io al suo posto?

      L.

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    3. @ L. - Al mio posto? Una risposta a quale interlocutore?

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    4. Ho detto al mio posto o al suo posto ?

      Una risposta dice ?

      Verso colui che esercita la maieutica?

      Gnoti sauton:)

      L.

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    5. L. non vorrei si fosse caduti in un equivoco, mi spiego meglio. Tu hai scritto "al suo posto" e io ho inteso che tu volessi rispondere al commento dell'anonimo. Conosco me stesso ma c'è sempre da imparare e a tal proposito ti consiglio, ( dovremmo intenderci sull'uso del pronome personale credo per evitare confusioni- ma se vuoi darmi del lei va bene ugualmente) di non dare spago all'anonimo. Questa è una situazione spinosa di cui conosco l'effetto deleterio per averla sperimentata negli anni; è uno dei motivi della grande diffusione nei blog della moderazione. C'è poi un altro grave problema: se l'anonimo prende in considerazione la possibilità di infastidire gli altri che commentano su un blog come questo accade che in breve tempo si crea il vuoto. i commentatori seri e civili non hanno giustamente alcuna voglia di venir disturbati da uno sconosciuto solo per avere scritto da me! Il rischio esiste L. tienilo presente.

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    6. Ringrazio di cuore per aver lasciato questo commento e mi dispiace per l'equivoco.La mia risposta era a Minimo non all'anonimo.

      Io sono responsabile del mio "anonimato" e la volgarità e la maleducazione non mi rappresentano ,su questo non temo equivoci ,rispondo a me stessa con responsabilità .

      Siamo tutti rintracciabili e sarebbe interessante prenderne atto anonimi e non anonimi.

      Sono d'accordo che il rischio esiste ma è alla coscienza che dovremmo rispondere in primis e poi una verifica tecnica sappiamo tutti che esiste...ed è lì che bisogna temere se non si dice la verità.

      Leggendo poi non capivo quel "dare spago all'anonimo"...anche se devo ammettere che mi chiedo sempre cosa sia mancato alle persone per esprimersi in un certo modo.Non sto giustificando in nessun modo ,ma credo ci sia una causa.

      Grazie ancora per questo chiarimento .

      Buonaserata


      L.



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