Il Sud è una condizione dell'animo in toto per me, non più bella ne più brutta di altre se viene letta e analizzata con la giusta misura, se così non è allora diventa un plusvalore da difendere a viso aperto. Un tempo ero unico, scrivendo visitavo il mio palazzo e le sue stanze e non mi disperdevo: non mi chiedevo cosa fossi...mi piaceva trovarmi vivo e curioso d'esistere e tanto bastava. Quella stagione è finita per dare spazio a questa molto più seria e sofferta: ciò che non sono, che mai sono stato, quello che non sono riuscito a scrivere o comunicare, l'uomo segreto senza interlocutori per un preciso deficit suo. L'uomo che non basta e non si basta. La scrittura è solo uno spiraglio ma non riesco ad aprirlo di più.
Come per il dito nella diga, lo spiraglio non fa uscire, e spesso neanche permette di sbirciare dentro. Luce e curiosità entrambe limitate. Un'altra condizione dell'animo.
RispondiEliminaFranco non sono una diga, semmai un terrapieno calpestabile: chiunque passi da qua ha facoltà di leggere e, se vuole, commentare. Se fossi una diga non scriverei in pubblico ma mi esilierei in un privato assoluto ( che sia un mio desiderio segreto è innegabile). Quando dico che la scrittura è uno spiraglio non credo sia corretto assimilarla a una fortezza che respinge qualsiasi cosa. Dico che ciò che scrivo è uno spiraglio ma sincero, tocca poi a chi legge sentire anche ciò che c'è tra le righe. In questo caso il commento non è sempre e comunque necessario, a volte addirittura è controproducente. Tra un po' di tempo resteranno solo i miei testi Franco, al di là della mia volontà: in quel caso leggere ciò che ho scritto secondo te avrà ancora un valore oppure di un blog e del suo autore, finita la relazione, non resta più niente? Se lascio in rete i mei blog è perchè credo che le mie tracce abbiano una dignità intrinseca. Ciao
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