Eri bellissima davanti al mare che ci vide diversi. Immobile il tuo corpo, l’abito unica parte viva su di te. Il vento caldo come sciroppo denso ci avvolgeva ed io sognai un’estate lontanissima e sospesa come questa quando ogni cosa doveva cominciare. Ma tu non sai, hai voluto dimenticare, io non potevo fissato dal vento in un sogno inutile ma necessario. Tu non hai bisogno di sapere che il tuo violino suonò per quest’ uomo un accordo lunghissimo che è rimasto su di me che sono una viola, compongo solo una biscroma al giorno. Troppo poco per difendersi dallo scirocco che avvolse le nostre vite. Tu sei altrove adesso, se una finestra dondola o sbatte la chiudi per non ricordare quella costa, il mare e il nostro silenzio.
..e neanche immaginare cosa possa fare una persona altrove, ora, può illudere di ricrearla..
RispondiEliminaHo ricreato quella donna in quel momento lontano; com'era e come ero io, come eravamo. Il resto non è nemmeno letteratura e forse nemmeno rimpianto. Ciao Franco
EliminaNon è letteratura né rimpianto, dici.
RispondiEliminaForse è solo un ricordo che andava appoggiato da qualche parte e si è fermato qui, come addosso ad uno scoglio.
Da qualche tempo sono attraversato da centinaia di memorie. Non faccio più a tempo a disegnarle come letteratura, Non c'è più tempo né per questo né per altro Katrina, pensavo fosse evidente. So esattamente cosa mi sta accadendo.
EliminaNo, non era evidente per me. Non conosco molto di te, comprendo qualcosa ogni giorno però. Sei una persona interessante da leggere, te lo assicuro.
EliminaBeh, sicuramente la destinataria sarà gratificata di tanta poesia!
RispondiEliminaNon so dirlo, il testo risale a circa 30 anni fa e non ho più avuto notizie della destinataria.
EliminaIl tempo di scirocco è uno dei peggiori.
RispondiEliminaDue giorni di merdosa afa di scirocco, con migliaia di tonnellate di polvere rossa africana ovunque. Pessimo.
Ogni anno che passa sopporto sempre meno queste invasioni africane.
UUiC