mercoledì 2 ottobre 2024

istinto

Io non ho voluto niente, ho seguito il mio istinto, la mia natura che mi ha condotto a te. Spero solo che la scrittura almeno con te mi salvi dal caos in cui rischio di precipitare. E certamente sono molto più fragile di ieri, prima avevo ancora un minimo di buona fiducia nel tempo semplicemente perchè c'era ancora tempo! Ora non più, ora sono in una gabbia stretta, restarci dentro per sopravvivere stancamente oppure rompere le sbarre e andare a morire altrove. La solitudine resterebbe la stessa. Perchè non esiste una connessione diretta e immediata tra la mia testa e la mia mano che scrive, qualcosa su cui tu poggiandoci sopra il viso possa sentire tutto, proprio tutto. Ti invio una musica, la canzone che sto ascoltando ora, il sentimento di adesso. Domani è troppo oltre, domani non esiste più da anni.

2 commenti:

  1. Le tue parole vibrano di una profonda intensità, esprimendo il contrasto tra la voglia di liberarsi e la consapevolezza di un'esistenza intrappolata. La scrittura diventa così un'ancora, un mezzo per afferrare un senso di stabilità in un caos interiore in cui il tempo sembra ormai smarrito. È toccante la tua speranza che qualcuno possa percepire l'eco delle tue emozioni attraverso la parola scritta, come se cercassi una comprensione che vada oltre le sbarre invisibili della solitudine. Forse, proprio nel dare voce a questo sentire, stai già iniziando a superare quei confini.

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    1. Temo che il superamento completo e appagante arrivi troppo tardi.

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