venerdì 8 novembre 2024

silenzio

Sapere e aver saputo, leggere e aver letto e poi studiato e aver viaggiato senza ipocrite paure fra le opposte ideologie di questo mondo che ci è stato donato. Ho capito da molto tempo ormai che ne facciamo scempio, ho inteso che anch’io col mio rigore e la mia cultura resto un grande peccatore, con maggiori colpe di altri che almeno non sanno e mai hanno saputo. Avrei bisogno del silenzio di un monastero, dello specchio onesto della mia anima senza altri intermediari che la mia coscienza: e invece sono qui davanti ad uno schermo che, aperto, mi butta in faccia il mondo.

8 commenti:

  1. Il silenzio, così come la solitudine, sono per me - prima di tutto - dei desideri ricorrenti. Lo scopro vivendo nel caos e nel rumore di una città come Roma, che nasconde sia l'uno che l'altra. E allora posso anche immaginare un luogo capace di insonorizzare il mondo: un monastero, che ha sempre esercitato su di me un fascino arcano. Il luogo del silenzio, dello spirito e della solitudine. Devo dirti, però, che queste condizioni dell’anima riesco a trovarle anche in un paesello, o meglio ancora quando passeggio tra i miei olivi in campagna. Lì - te lo posso assicurare - è difficile essere raggiunti da quel mondo che ti butta in faccia uno “schermo”, che sia di un computer, di una televisione o di uno smartphone . Almeno per me. Un caro saluto

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    1. Quel silenzio - bisogno dell'anima lo provo anch'io guardando da un poggio il mare del canale di Sicilia tra i filari d'ulivo tra Menfi e Castelvetrano. Sembrerà strano ma il vento tra i rami degli alberi si accorda al silenzio interiore. Credo di averne bisogno come te, ciao Pino.

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  2. Io sono sempre più convinta che il silenzio sia fondamentalmente una necessità dell'anima di cercare casa e non caos.

    Se però a sentirne questo bisogno di cercare " casa " fossimo tutti ,nessuno abiterebbe la terra e questo moto dell'anima verrebbe annullato .Ma è esattamente questo il punto per cui il silenzio diventa scelta tra " l' 'assecondare" il mondo interno o quello esterno,.Non per il timore di venirne schiacciati ma per la risolutezza da cui il vero ascolto di sé attinge.

    Il "monastero",gli ulivi ,di cui sopra Pino ne evidenzia la sacralità,non sono altro che dimora tangibile dove l'anima si ristora ,ma può esistere anche un angolo non tangibile dove molti di noi ne fanno monastero o uliveto.

    Buona giornata

    L.

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  3. Avvertivo la necessità di un angolo non tangibile ma fecondo di esistenza riflessiva fin da ragazzino. Forse la scrittura esercitata da allora ne era l'espressione, il richiamo ineludibile. Buongiorno L. ho piacere di leggerti qui.

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  4. La conoscenza è quella cosa che fa sì che, una volta acquisita, diventa impossibile voltarsi dall'altra parte. Non importa quanto sia lontano il luogo dove ti nascondi

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    1. Qualsiasi tipo di conoscenza porta con sé un nuovo livello di coscienza personale. Ti impone quindi un abito mentale diverso, è il motivo per cui l'ignoranza facilita la vita tranquilla... più sai più dubbi hai.

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  5. A me il silenzio piace molto e ci sono diversi momenti nell'arco della mia giornata in cui lo ricerco, quasi con disperazione.

    Riguardo il peccare...beh, chi non ha peccato mai? è nella natura umana. Buona serata.

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    1. Vivo la scrittura come un silenzio "organizzato", un modo per raccogliere le idee e rivivere emozioni. Quando non trovo l'ambiente geografico adeguato io scrivo. Il mio peccato è da sempre il pensiero autonomo e fuori dal coro che viene spesso scambiato per snobismo gratuito...in effetti il confine è vicino.

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