Un tempo lontano, molto lontano scrissi per gli altri in generale alla ricerca di interlocutori o solo per esagerato narcisismo. Ciò che scrissi è il riflesso di ciò che ero e , in parte, di ciò che sono rimasto. Adesso la scrittura è soltanto la custode di una parte della mia coscienza, intima e personale quindi amata e difesa in massimo grado. Se un blog è questo che sia commentato con continuità e da molti non è importante a mio parere, è fondamentale che chi lo legge abbia il desiderio di capire. Solo questo.
Sono d'accordo con te: ciò che conta non è il numero di lettori, ma il loro desiderio di comprendere, di entrare in connessione con ciò che hai condiviso. In questo modo, la scrittura rimane uno spazio di verità, sia per chi scrive che per chi legge. Un caro saluto!!!
RispondiEliminaE' un po' come dipingere per amor dell'arte e della pittura o fare un quadro su commissione.
RispondiEliminaPer me il primo vale di più, poi ciascuno ha la sua opinione, ci mancherebbe.