Scrivere su un blog ha le sue stagioni come la vita. Vi sono momenti che nascono e crescono in modo estraneo a quello che mostri di te in pubblico: sono vite diverse e parallele, righe che non hai scritto perchè non sapevi, non immaginavi, non riflettevi. Però sono lì davanti a te e ti osservano, forse ridono di te e attendono il tuo ennesimo tracollo.
Mai post fu più premonitore.
L'ho detto molte volte. Rileggendo certi miei scritti, o commenti, di anni addietro, stento a riconoscermi. Si scrivono cose dettate dal momento contingente. Passato quello, si assumono altre identità.
RispondiEliminaScusa, non mi sono firmata. Surfinia
EliminaVale anche per me Surfinia, uguale uguale.
Elimina"Si assumono altre identità". Sottoscrivo in pieno. Siamo plasmabili, foglie al vento, ingovernabili alla faccia delle mappe, dei progetti, degli eventi.
RispondiEliminaE le righe non ancora scritte non ridono solo dei tracolli, ma anche dell'impegno, di quell'ingenuo e innocente crederci.