Per chi scrive solo per avere una chat più enfatica il problema non si pone.
Per chi ha deciso apriori di non spogliarsi mai fino in fondo possono bastare gli stracci eleganti lasciati al sole della convenienza.
Prima o poi qualcosa accadrà, ma per me sapere che un giorno, in quel momento preciso, io ci sono stato e che qualcuno ha rivolto lo sguardo verso di me e si è sentito meno solo assieme alla mia solitudine per ciò che ho scritto e il modo in cui l'ho scritto per me è un'iniezione di vita che vale per sempre.
Questo atteggiamento di base è insostenibile per più di un certo periodo, io non conosco nessuno capace di reggere il proprio ritratto che risuona in ogni momento nelle parole che regala agli altri per più di qualche mese, perchè inevitabilmente l'assoluto ti abbandona in una dimensione troppo ampia sia per te che per gli altri: così scrivi di meno e meno bene, immiserisci la tua creatura per poterle dare infine il colpo di grazia e chiudere il blog!
Ma io non chiuderò del tutto le porte alla mia espressività virtuale, cancellare definitivamente ciò che si è scritto con passione e attenzione significa uccidere l'autore di quelle parole, in questo caso un suicidio. Mi piace pensare, diversamente, che una riga sopravviva al suo autore... a volte penso che mi piace anche l'idea che qualcuno se ne appropri e la faccia sua e anche questo è fuori dalle regole e dal galateo della blogosfera ma è un concetto difficile e pericoloso da definire: su tutti i miei testi c'è il COPYRIGHT ma io parlo di una cosa diversa.
Sarei orgoglioso se qualcuno si "appropriasse" in modo intelligente e creativo dell'anima di quel che ho scritto e lo facesse suo a modo suo, penso che si possa definire un utile scambio intellettuale giocato su un terreno scabroso e instabile.
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