sabato 8 marzo 2025

scirocco

Eri bellissima davanti al mare che ci vide diversi. Immobile il tuo corpo, l’abito unica parte viva su di te. Il vento caldo come sciroppo denso ci avvolgeva ed io sognai un’estate lontanissima e sospesa come questa quando ogni cosa doveva cominciare. Ma tu non sai, hai voluto dimenticare, io non potevo fissato dal vento in un sogno inutile ma necessario. Tu non hai bisogno di sapere che il tuo violino suonò per quest’ uomo un accordo lunghissimo che è rimasto su di me che sono una viola, compongo solo una biscroma al giorno. Troppo poco per difendersi dallo scirocco che avvolse le nostre vite. Tu sei altrove adesso, se una finestra dondola o sbatte la chiudi per non ricordare quella costa, il mare e il nostro silenzio.

2 commenti:

  1. Per tanti esiste una storia in cui una donna che ha saputo chiudere le imposte meglio di noi.

    RispondiElimina
  2. Uno dei tuoi scritti più belli. Evocativo, visibile, sembra di vedervi qui davanti agli occhi.

    RispondiElimina

I motivi della moderazione non esistono più.