domenica 5 gennaio 2025

Vincenzo

“Scrisse, scriveva, ritenne fin da ragazzo che fosse meglio osservare il mondo attraverso la scrittura. Poi, più grande, lesse le emozioni della vita posandole su un foglio di carta: non sa ancora se fu un errore ma comincia a nutrire seri dubbi sulle sue scelte." 
Non c’è più tempo si è detto e il tempo è volato via. Sono rimaste solo queste parole come cornice ad un uomo sconosciuto che non è mai riuscito a incontrare se stesso. Pensò che almeno qui lei capisse, continuò a crederlo contro qualunque evidenza. Che qui fosse finalmente diverso e senza fine, che qui fosse essenza vera e che solo questo importasse. Scrive ancora di tanto in tanto, poi socchiude gli occhi e guarda lontano ma non riesce più a scrivere quel che vede. Vincenzo voleva scrivere fin da ragazzino, gli piaceva l’idea del foglio, della penna e del pensiero che vi si fermava sopra. A lungo credette che anche il più piccolo evento serbasse in sè l’idea della vita e dei suoi misteri: scriverne era una magnifica avventura. Adesso Vincenzo ha un’altra età e una vita direttamente ereditata da quel ragazzino, ha deciso di scriverne così. Le presentazioni hanno poco senso, le spiegazioni si perdono sempre nell’indistinto, i perchè e i come di una scrittura così frammentata fanno la stessa fine. Vincenzo voleva scrivere e lo ha fatto in molti modi diversi: questa è una traccia, riuscite a percepirne l’emozione?

sabato 4 gennaio 2025

Status civitatis

Trascrivo dal sito del Ministero degli interni. "Il termine cittadinanza indica il rapporto tra un individuo e lo Stato, ed è in particolare uno status, denominato civitatis, al quale l’ordinamento giuridico ricollega la pienezza dei diritti civili e politici. In Italia il moderno concetto di cittadinanza nasce al momento della costituzione dello Stato unitario ed è attualmente disciplinata dalla legge 5 febbraio 1992, n. 91. La cittadinanza italiana si acquista iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani. Esiste una possibilità residuale di acquisto iure soli, se si nasce sul territorio italiano da genitori apolidi o se i genitori sono ignoti o non possono trasmettere la propria cittadinanza al figlio secondo la legge dello Stato di provenienza. La cittadinanza può essere richiesta anche dagli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni e sono in possesso di determinati requisiti. In particolare il richiedente deve dimostrare di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere precedenti penali, di non essere in possesso di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica. Si può diventare cittadini italiani anche per matrimonio. La 'cittadinanza per matrimonio' è riconosciuta dal prefetto della provincia di residenza del richiedente". 
Fin qui la definizione asciutta del significato di Cittadinanza così come essa viene espressa dalla nascita della nostra Repubblica. ma non vi pare che manchi qualcosa? Tutto quell'insieme di storie, di vite, di usi e costumi, di emozioni, tutto quel patrimonio di cultura ed etica, di consapevolezza del passato per comprendere e costruire il futuro di un paese dov'è? Il patrimonio di cui parlo non è definito nei termini legislativi e non potrebbe facilmente esserlo in un paese diviso e complesso come il nostro ma è fondamentale parlarne, essenziale analizzarlo e infine trovare un vero accordo su di esso. Dal patrimonio delle vite e delle storie degli italiani nasce una vera e forte coscienza di essere cittadini di una Nazione con precisi diritti certo ma altrettanto precisi doveri. Io penso che tale coscienza e tale cultura sociale storica non ce l'abbiano neanche i nostri rappresentanti al Parlamento, neanche ai più alti livelli! Il dramma è questo, altrimenti come spiegare la situazione di totale degenerazione delle nostre città, il disfacimento dei valori e delle tradizioni degli italiani e la loro sostituzione con branchi di stranieri completamente alieni a noi e al nostro mondo. Il discorso naturalmente ingloba anche la questione mai risolta dell'immigrazione clandestina incontrollata sul nostro territorio e certe pretese arroganti da parte di chi arriva qui e vuole vivere come viveva là protetto e coccolato da una politica che naturalmente non tiene in nessun conto i principi di cui parlo io. Toglierei la cittadinanza a una buona percentuale di amministratori, politici e ministri italiani perchè non sanno nulla dell'Italia assolutamente nulla e non la meritano. Vale anche per molti blogger che si dilettano a scrivere su questo social

giovedì 2 gennaio 2025

per altri

Un tempo lontano, molto lontano scrissi per gli altri in generale alla ricerca di interlocutori o solo per esagerato narcisismo. Ciò che scrissi è il riflesso di ciò che ero e , in parte, di ciò che sono rimasto. Adesso la scrittura è soltanto la custode di una parte della mia coscienza, intima e personale quindi amata e difesa in massimo grado. Se un blog è questo che sia commentato con continuità e da molti non è importante a mio parere, è fondamentale che chi lo legge abbia il desiderio di capire. Solo questo.