sabato 29 giugno 2024

amare da solo

Ho amato profondamente. Ho scritto dell'amore incontrato. Ho sofferto come un cane una solitudine tremenda per decenni. Che io sappia mettere nero su bianco qualcosa che sfiori la magia dell'amore e dell'innamoramento non mi ha mai aiutato. Io morirò da solo con tutte le mie lettere appiccicate addosso, esse sono il monumento al mio fallimento esistenziale. E so quel che dico, adesso più di prima.

giovedì 27 giugno 2024

i nostri corpi

Ti appoggi al legno della porta e aspetti che io t’insegni su quale mattonella dovrai trovare l’equilibrio. Il primo bacio sbarra ogni via di uscita e si oppone ogni volta alla mano dell’uomo che per primo ha scritto il suo verso su i tuoi seni. Ma oggi che siamo qui m’insegni ancora una volta come far aderire perfettamente le gambe agli angoli in cui le pareti si uniscono mentre con i corpi facciamo un vuoto piccolo seguendo gli unici confini che sappiamo certi e ne riempiamo la stanza sperando che ne resterà una traccia per ritrovarci.

sbiadire

La bellezza vera trascolora se non la nutri d’amore, rinsecchisce e invecchia fino a svanire anche dai ricordi frammentati in questi giorni in cui le sconfitte sono uno standard consueto.

martedì 25 giugno 2024

l'universo stanotte

Quella sera sei tornata a casa con me, gioco aperto e, incredibilmente, mi sono comportato con gradevole simpatia, nemmeno una parola fuori posto o un gesto di troppo; quando un attimo prima di entrare nel portone mi hai baciato sulla guancia e mi hai sorriso ero ormai finito. Stasera è la stessa cosa ma non devo guardarti in viso: - Non durerà! - è la frase scritta dentro i tuoi occhi un attimo dopo il rush finale. Non è vero, non importa, ci siamo ci siamo stati, quell’amore è nostro, solo nostro Giulia, l’universo stanotte ci ha già portato via.

domenica 23 giugno 2024

sono quello che ho amato

Il mio nulla da dire è il reale concreto, la sensazione di una stagione che appare finita a tutti persino a me, ma non basta. E' finito così il guscio, la tenerezza antica, il sorriso restato a metà, persino il desiderio di scriverlo meglio urge ancora e se ne frega del virtuale e di molte altre cose ancora. La sensazione di fine corsa non si spiega, si sente; eppure c'è qualcosa dentro le mie righe che secondo me non è stato letto. Qualcosa che in mancanza di lettura e comprensione (che non è assuefazione e adeguamento ma solo comprensione) illanguidisce scioccamente dentro. Un uomo è quello che ha amato: scrive di arte, politica, natura, musica e motori ma in verità scrive sempre e solo della stessa identica cosa: dell’altra metà del cielo. E, mentre scrive e descrive, l’altra parte si fa beffe di lui e si allontana in un crudele gioco di Tantalo. Fine della corrente, il senso è tornato a passeggiare dove i commenti non lo possono agguantare e le parole restano vuote.

temerario

Quando scrivo sono temerario, oso con una certa arroganza di fondo di cui mai sono riuscito a liberarmi, divento prudente solo se vedo di fronte a me smarrimento… in quei casi divento prodigo e disponibile. La parsimonia non mi appartiene sono fondamentalmente uno sciupone e ho un pessimo rapporto col danaro: con i sentimenti invece non scherzo mai e li tengo gelosamente riservati, ad essi riservo il mio trattamento migliore, a loro dedico tutta la mia fantasia. Non amo gli stereotipi, li uso con malcelata irritabilità, la prudenza e la capacità di glissare le ho imparate per educazione familiare e le immolo ogni giorno sull'altare della mia indole accesa. Sono tranquillo e attento, non sospettoso, come un greco. Ti sembro abbastanza siciliano?

venerdì 21 giugno 2024

armonia e fragilità

La mia amica lo sa: cerchi l’armonia che hai sentito una volta e la insegui per una vita intera…quando infine ti accorgi di essere solo in tutto questo può essere normale pensare di lasciare cadere le braccia. Sono fragile, non lo nascondo, il senso d’inutilità per gente come me è sempre in agguato. Il blog è aperto, il blog è un’altra dimensione e necessita probabilmente di un approccio diverso…sinceramente mi sento “forzato”. Io ho, per fortuna, l’età in cui molte cose perdono la loro connotazione mediocremente ideologica e acquistano invece una valenza pìù elevata e segreta. Di essa scrivo come posso, ad essa guardo come ad una liberazione.

mercoledì 19 giugno 2024

generazioni

In bilico sul filo del rasoio tra centinaia di generazioni “lente” e questa mia stronza, maledetta e velocissima generazione da costruire atteggiarsi rappresentava l’unico modo per sopravvivere, l’unica maniera di prender tempo al tempo implacabile. Questa è stata la mia generazione, i miei anni tra il 1966 e il 1970

lunedì 17 giugno 2024

l'isola

L’isola all’inizio delimita, ti costringe a guardarti dentro come se tu non potessi sfuggire al tuo personale destino. Ma c’è il mare tutt’attorno e la sua vastità è un perenne invito a ulteriori scoperte, è uno stimolo potente a attraversare l’incognito per incontrare altri mondi e altre idee. Gli isolani però non di dimenticano mai le proprie radici, cercano il mondo perché ne hanno uno intimo dentro da regalare agli altri; è una malinconia difficile da spiegare, un bisogno di tornare, di rivedere la propria riva, quella che conosci nel profondo, quella cui infine appartieni. Siamo orgogliosi del nostro modo ma curiosi di quello altrui e poi c’è, come sempre, una grande componente culturale. Per uscire e attraversare il mare devi sforzarti di capire e conoscere e speri che lo stesso sforzo sia compiuto da chi incontri ma io ho avuto esperienze negative in tal senso. La penisola è storicamente e culturalmente frammentata e ostile a aperture culturali profonde, il sud è organizzato da secoli in modo diverso in tutti i sensi, le isole poi sono un mondo a parte: conoscerle, incontrarle e viverle davvero presuppone una elasticità da marinai.

sabato 15 giugno 2024

le eccezioni

Esistono per fortuna le eccezioni, ci sono sempre state, esiste chi per miracolo personale esce dai binari pur conoscendo perfettamente la storia delle ferrovie e crea nuovi percorsi e nuove vetture; lo dico anche in senso letterario e sintattico e aggiungo che chi legge se ne accorge subito e spesso è come un gran ceffone in faccia. Dopo o scappa in direzione opposta o si lascia prendere dalla magia, l'incantesimo di una scrittura vera e seducente nel profondo ha fatto sempre questo effetto. Nulla di tutto questo è organizzabile da una qualsivoglia struttura o organizzazione culturale preordinata. Un tempo esistevano certi salotti letterari o caffè culturali che han fatto storia, politica e arte, basterebbe leggere un buon libro di storia europea degli ultimi sei o sette secoli, oggi c'è la nostra stampa quotidiana, questi media e i social (mi viene da ridere) come punti di riferimento, ci sono influencer (altra risata) come Fedez, Ferragni, Murgia...Cantanti, sportivi, imprenditori che si fan scrivere biografie da altri, blogger che si credono tutti Nobel mancati e scrivono su tutto e di tutto. E non leggono quasi mai. Puoi indicare tutto ciò a un giovane? Credi che possa influire sulla sua mente in modo capillare? Io non ci credo più, come molti siciliani credo solo nell'individuo che scopre e spesso resta isolato e si tiene le cose per sè. Tranne che qualche toscanaccio impertinente lo stimola a rispondere. Penso che adesso basti così. Salutiamo.

giovedì 13 giugno 2024

Einstein

Un'utopia! Anche filtrando il discorso dai tre punti preliminari la risposta arriva da sola laddove si affermi che "dove non esistono criteri il criterio lo impone il potere ." Esattamente. 

lunedì 10 giugno 2024

FUORI DISCUSSIONE

Affermare che nel mio blog è presente la gran parte del mio mondo non è una battuta: chi mi legge mi legge dentro; è un rischio ( non calcolato) ma è così. 
La scomparsa dell'autore non implica quella del suo mondo intellettuale, almeno non dovrebbe essere sempre così, ma oggi al netto di qualsiasi discussione finalmente io sono fuori discussione. 
Non ci sono riuscito con pervicace volontà, figuriamoci se ne ero capace, negli ultimi anni ho ripreso e lasciato questo ambiente altre volte- Oggi è accaduto in modo fisiologico: così un momento prima di decidere una chiusura programmata mi è arrivata dalla vita una comunicazione di “fine corsa”. 
Nessuno in rete sopporta la mancanza di relazioni, è già difficile in condizioni normali ma senza il do ut des del commento un blog affonda nelle sabbie mobili del web e sparisce del tutto. A meno che non si tratti di scritture di spessore elevato ( nei blog è merce rara) svanito il colloquio svanisce appresso a esso anche il blog. Sono certo così che la mia decisione sarà la fine di tutti i miei blog: tra qualche settimana non ci sarà più alcuna visita e nessun lettore. Mi sento un po' scemo a riflettere su tale argomento, oggi più che mai confrontandomi con problemi estremamente più importanti e seri, la questione mi ha ossessionato per molti anni e mi ha creato grandi problemi in questo ambiente. Lasciare la mano è indispensabile quando il proprio ciclo si è chiuso, coloro che mi hanno seguito in questi anni e sanno di questa mia abitudine ricorrente forse sorrideranno un po' infastiditi ma stavolta è un gesto definitivo, quindi radicale nei suoi effetti. Se tra essi vi sarà anche un po' di delusione e quasi una sensazione di tradimento per un rapporto interrotto così bruscamente penso sia vero, doloroso ma inevitabile. A alcuni di voi avevo persino indicato il link di questo blog sperando di riuscire a recuperare il tempo perso: avevo una forza e una fede che ora non ho più, mi dispiace profondamente ma è ora che io vada.
Infine ho pensato di togliere la moderazione d’ora in poi: non serve più. La finestra commenti resterà aperta, se volete commentatevi tra voi…oppure lasciate un ricordo: un blog altro non è che un diario virtuale, se lo lasci a vista può essere sfogliato, io la vedo così.
D'ora in poi tutti i post, ovunque pubblicati ( ve ne sono altri sparsi in giro nel web, lasciati in disordine apparente- se vi capita vi inciamperete contro) sono stati programmati, ciò che non si è potuto programmare resta fissato in modo stabile. Solo una decisione estranea al sottoscritto potrà cancellare questi testi, dipenderà dalle scelte delle piattaforme di appartenenza E’ stato spesso un piacere. 
 Enzo rasi

mercoledì 5 giugno 2024

about ai miei 72 anni


Buongiorno, buona sera o buona notte a seconda dei casi. About…notizie sul blogger, quisquilie vere ma potrebbero essere del tutto inventate. Nel dubbio non vi scrivo nulla di me ma scrivo i post che sono molto più esplicativi. Ho frammentato i testi perchè la blogosfera non regge più di 10 righe assieme e devono essere scritte bene altrimenti… Questi testi sono immediati ma lasciano spazio alla immaginazione, ve lo devo.

domenica 2 giugno 2024

regno delle 2 sicilie

Il Sud inizia dagli antichi confini del Regno delle due Sicilie. Geograficamente, socialmente e storicamente da noi inizia da lì. Ma i meridioni sono tanti perchè il Sud è sottomissione, colonizzazione, mancanza voluta di infrastrutture ed è soprattutto rassegnazione, come tale ogni luogo del mondo può diventare sud di qualsiasi nord. Questo è un discorso, seppur importante, che non deve diventare la scappatoia per dimenticare il concreto del sud italiano: può arricchire e definire meglio il discorso, dargli un tenore più serio e ampio, pulirlo da quell'abito di sciocca commiserazione e rivalsa che spesso agita i discorsi di certi meridionalisti. La Storia e l'analisi della gestione politica di ogni meridione ha punti di contatto simili, ogni sfruttamento seppur ben vestito fa diventare un territorio Sud, che sia avvenuto nella penisola italiana nel 1860 o altrove non fa concettualmente alcuna differenza.